La Ciclabile dei Fiori - Libro su Amazon

2012-2023 da EuropaItaliaLiguriaImperia Santo Stefano al Mare

Era l’alba di un nuovo autunno ed io lavoravo a Milano, ma in un contesto aziendale dal quale mi sentivo estraneo, per l’aria impersonale che vi si respirava, l’indifferenza verso il merito e le idee nuove, la statica ripetitività dei comportamenti quotidiani. In condizioni che non sentivo affini, maturavo l’inequivocabile necessità di dover prendere un’iniziativa radicale, non appena si fossero concluse l’esperienza di lavoro e la disponibilità dell’alloggio. In direzione contraria, semplicemente per spendere meglio la mia energia.

Dal diario di fine settembre del 2012. Sono partito per un viaggio di riflessione, senza uno scopo ben preciso, se non forse la ricerca di un qualche luogo del cambiamento. Percorrendo solo strade statali o regionali, con il navigatore satellitare spento e sfruttando informazioni locali, mi sono mosso verso il mare e in direzione ponente, alla rispettiva ricerca di più spazio aperto e luce quotidiana.

Dal diario del successivo Novembre. Proseguendo in costa verso il confine francese, sono giunto in una località molto particolare e sorprendente: un borgo medievale, semidistrutto, evacuato ed abbandonato in seguito ad un terremoto del 1887, a partire dalla fine degli anni cinquanta del Novecento è stato ripopolato da artisti italiani e stranieri. Si chiama Bussana Vecchia e, dato che i ruderi non erano più nella proprietà o nel possesso di nessuno, chiunque vi si volesse stabilire se ne è ristrutturato uno, usando i materiali ancora presenti sul posto, dando vita ad un villaggio internazionale artistico-artigianale.

Dal diario di alcune settimane dopo. Fra quei liberi pensatori, che si riuniscono per discutere della vita del paese comunicando fra loro in inglese, francese ed italiano, mi sono reso conto di quanto è stata illuminante la scoperta di questo posto dall’atmosfera incredibilmente altera, quasi irreale.

Cominciando a sentire istanze creative, che fino ad allora erano state evidentemente sopite, iniziavo a lavorare su un progetto professionale completamente nuovo e, in generale, ad osservare le cose con occhi diversi o, per meglio dire, ad osservare di più. Mi trovavo a monte delle direttrici di comunicazione costiere – quella stradale della Via Aurelia e quella ferroviaria della Genova-Ventimiglia.

Dopo la costruzione del 1856, la sopraggiunta inadeguatezza della “Ferrovia del Ponente” a soddisfare l’aumento del traffico, quindi la necessità di raddoppiare l’originario binario unico, causavano il suo progressivo spostamento dalla costa all’entroterra, la conseguente dismissione e bonifica del vecchio sedime che, gradualmente riassorbito dal tessuto urbano, ancora oggi viene gradualmente riconvertito in passeggiate sul mare.

Dal diario di fine 2012. Rivolgendomi a valle, da dove mi trovo, un tempo avrei visto passare treni super panoramici, parte della rete ferroviaria concepita per accompagnare il processo storico di unificazione nazionale. Oggi, un percorso-vita, con tracciato ciclo-pedonale ha già sostituito treni e passaggi a livello e, in ripartenza dal paese, sono potuto entrare da uno dei tanti nuovi varchi per il mare nel lungo itinerario naturalistico di recente realizzazione.

Percorribile solo a piedi, in bicicletta o con altri mezzi ecologici, la Pista ciclo-pedonale del Parco Costiero della Riviera dei Fiori o Cycling Riviera, è un parco naturale lineare a prolungamento graduale che, conclusosi il periodo ferroviario, unisce nuovamente il mare alla terra.

Estesa, al tempo del mio primo soggiorno, per 21 chilometri dal Comune di San Lorenzo al Mare all’estremo ponente di Sanremo, tornando sul posto la ritrovavo prolungata fino ad Ospedaletti Ligure, grazie al recupero di un’altra galleria verso ponente, fra le diverse oggetto di riqualificazione.

Dal diario di qualche anno dopo. Questa mattina sono partito dal lungomare di Ospedaletti, motivato a percorrere tutta la pista in bici, da Ponente a Levante e produrre un video in linea con i 24 chilometri della nuova versione dell’itinerario.

Fra mare, natura, borghi medievali, vecchie stazioni trasformate in punti di ristoro e paesaggi unici, il tragitto ha richiesto circa un’ora e venti minuti, che equivarrebbero a cinque ore a piedi, senza considerare soste, comunque necessarie. Montato il video, vi vedo alternarsi località internazionali come Sanremo, vecchi borghi marinari come Riva Ligure e scorci paesaggistici come Cipressa, con conclusione nel borgo peschereccio di San Lorenzo al Mare.

Soggiorno dopo soggiorno, la realizzazione di un’innata istanza verso il movimento fisico nella quotidianità mi motivava a prolungare la permanenza e, per quanto possibile, a dare continuità al mio progetto, fino al Marzo del 2023, quando il percorso raggiungeva il Porto Maurizio di Imperia, sfiorando i 30 chilometri di lunghezza.

Dal diario dei 10 anni successivi. Grazie alla costante vicinanza al mare, in Cycling Riviera ho trovato quasi sempre un clima assai favorevole, in tutte le stagioni, perché mite, poco piovoso, molto soleggiato e che mi ha invogliato alle attività all’aria aperta. La posizione di estremo Ponente, con tramonti successivi alle ventuno nei giorni del solstizio di Giugno, determina infatti una giornata ed un’atmosfera estiva più durature che in qualunque altro posto della penisola italiana.

L’assenza di circolazione motorizzata mi ha permesso, inoltre, di isolarmi in ogni momento dal viavai locale, trasformando tutto l’itinerario in uno spazio dove ritagliarmi silenzio e relax, anche nei periodi di intensa affluenza stagionale. Si sta bene anche nella quiete turistica dell’autunno inoltrato e dell’inverno, stagioni che mi hanno consentito di apprezzare maggiormente le specificità dei luoghi che connette, in un’atmosfera più intima e meditativa. Dunque, si può dire che non esiste un periodo migliore durante l’anno per soggiornare in zona.

Questo hotel su piano unico con accesso diretto in ciclabile è l’ideale per restare nell’immediata prossimità del mare e contemporaneamente godere senza discontinuità dei vantaggi che il tracciato propone. Si trova a Santo Stefano al Mare, borgo peschereccio a metà dell’attuale itinerario ciclo naturalistico.

Segue dal diario. La presenza di una lunghissima corsia pedonale distinta da quella ciclistica è stata perfetta per assumere la camminata, la camminata veloce, la corsa e il movimento, in generale, come stile di vita. Le molte aree di sosta si possono usare per gli esercizi di core stability, step up e rafforzamento muscolare, in condizioni di ossigenazione ideale per la respirazione, il riscaldamento, il defaticamento e lo stretching.

E, naturalmente, la bicicletta è diventato un vero e proprio mezzo di trasporto, nell’avvicinare le località ed i servizi adiacenti, tonificando corpo e mente e generandomi un senso di benessere: pedalare libera le endorfine, sostanze che rendono più sereni, allontanando le tensioni e le preoccupazioni, a vantaggio di relax ed ottimismo.

Sui pattini in linea, con i segway, i risciò e le handbike, che sono mezzi a pedali azionati con le braccia da chi ha difficoltà motorie, ho visto persone di tutte le età svolgere attività fisica e sportiva a diverso livello. Tenendo nota dei tempi di percorrenza nel susseguirsi delle tappe del percorso in relazione alle calorie consumate, ho preso progressivamente coscienza del mio metabolismo, condizione propedeutica ad una corretta alimentazione per il movimento.

La sensazione di benessere del respirare meglio e del muovermi regolarmente mi ha fatto riflettere sulla relazione, spesso negativa, fra stress, fretta metropolitana e scelte alimentari superficiali e consumistiche, per riscoprire la bontà dello stile alimentare mediterraneo, fondato sui cibi assunti fino agli anni sessanta dagli abitanti dell’omonimo bacino, riferimento di una nutrizione salutista. Frutta e verdura abbondanti e associate a noci, legumi, cereali integrali e pesce, un moderato consumo di carni prevalentemente bianche e di prodotti caseari, rigoroso condimento con olio extravergine di oliva.

Dal diario di questi giorni, fine 2023. Circa dieci anni dopo quella prima partenza, ho riportato in questa memoria ciò che mi è sembrato degno di nota, nel corso del tempo, durante il mio viaggio alla ricerca di un luogo del cambiamento. Un luogo che, da laboratorio di benessere personale, è diventato sede ideale en plein air, prima di un progetto, poi di un’impresa, ma soprattutto occasione per provare a modificare la percezione di una quotidianità per la libera costruzione di una nuova mentalità.

di FD – Credits | Pubblicità editoriale: alcuni links ed immagini in questo contenuto reindirizzano a pagine esterne su Booking.com e Amazon.it per la consultazione e l’eventuale prenotazione o acquisto dei corrispondenti soggiorni o prodotti.